Quarta prova del Trofeo dei Parchi Naturali, la Aspromarathon 2025 ha confermato il suo status di gara tra le più dure, spettacolari e affascinanti d’Italia. Partenza e arrivo si consumano sul lungomare più bello d’Italia, quello di Reggio Calabria, con il mare da una parte e l’Aspromonte dall'altra, pronto ad accogliere i biker nel suo entroterra.
La gara parte subito in salita. Dopo appena pochi chilometri, i corridori si trovano di fronte il famigerato Muro del Pianto: una rampa mista cemento e asfalto consumato dal tempo, che si arrampica con pendenze fino al 25% tra le case di un vecchio borgo di Reggio Calabria. È qui che Privitera, siciliano e portacolori Rolling Bike, rompe gli indugi. Alle sue spalle risponde Tony Vigoroso (Team Eracle), reggino di nascita e reggino di grinta.
Dopo il Muro si sale ancora e i biker presto si addentrano tra gli alberi dell’Aspromonte, dove la luce filtra tra le fronde e il tracciato cambia volto: più tecnico, più naturale, più selvaggio. La salita è lunga e nervosa. Prima del GPM si ricompone il trio che deciderà la gara: Saitta, Privitera e Spica, tutti Rolling Bike, che iniziano a fare gioco di squadra, attacchi alternati e ritmo costante. Vigoroso, da solo, non può che provare a resistere e guardarsi le spalle da Mignoli e Pellegrino, in rimonta.
Ma è nella discesa finale che la Aspromarathon mostra il suo lato più spettacolare e tecnico: un vero spot per la mountain bike. Un single track panoramico, completamente esposto al sole, che si tuffa verso lo Stretto come se volesse raggiungere la Sicilia in un solo salto. Qui serve manico vero e nervi saldi: cambi di pendenza improvvisi, tratti ripidissimi dove non bisogna pensarci troppo – giù, a occhi aperti e senza toccare i freni.
Il fondo sabbioso mette a dura prova l’equilibrio: per galleggiare servono braccia e gambe larghe, e soprattutto coperture giuste. La scelta migliore? Pneumatici larghi, con sezione generosa, capaci di evitare l’affondo e garantire direzionalità. È un equilibrio sottile tra controllo e istinto.
Davanti, i tre della Rolling Bike amministrano con intelligenza il vantaggio di oltre due minuti. Niente rischi inutili. La gloria è lì, e basta tenere duro.
All’arrivo, sul lungomare più bello d’Italia, è Vincenzo Saitta ad alzare le braccia. Dopo anni sempre tra i migliori (terzo nel 2023, poi quarto, quinto, sesto), il siciliano può finalmente incidere il proprio nome nell’albo d’oro, dove figurano mostri sacri come Diego Arias (tre volte), Yuri Ragnoli e Gioele De Cosmo.
Secondo Privitera, che con questo risultato accorcia nella generale del TPN e rilancia le sue ambizioni. Terzo Spica, per un tripudio Rolling Bike sul podio. Un riscatto perfetto dopo la penultima tappa del Trofeo.
Mignoli (Bike & Sport) chiude quinto e rosicchia qualche punto al leader del Trofeo Adriano Luciano (Becycle), solo ottavo al traguardo.
In campo femminile, domina la campionessa nazionale lituana Greta Karasovaite (ASD Mongibello), che precede la sempre più leader del Trofeo, Mara Parisi (Bike & Sport). Terzo posto per la rientrante Valeria Pizzimenti (Special Bikers).
Ancora una volta, la Aspromarathon ha offerto una gara dura, emozionante e scenograficamente impeccabile. E ribadisce un messaggio chiaro: l’Aspromonte merita il tricolore. Rolling Bike, la palla è vostra.
Prossima tappa: il 25 maggio a Letojanni, per la Trinacria Race.
Risultati : https://www.mtbonline.it/Risultato/1697/0-aspromarathon